2005

Giorgio Cavallone

Egeo

27 x 86 x 38 cm

Legno di noce, foglie d’oro zecchino e foglie a fiamma, resina e cera vergine

L’opera prende il nome di Egeo, mare da cui partirono i Greci profanatori del Tempio, liberato poi dai Maccabei, e per questo la lampada viene concepita come un’antica imbarcazione; la struttura principale è quella di uno scafo concavo (preesistente, si tratta di un oggetto datato 1957) in noce, costituito da quattro potenti assi a forma di semicerchio che attraversano, da una parte all’altra, la struttura dell’imbarcazione. Sulla loro sommità l’artista ha apposto gli otto lumi per l’accensione, mentre la prua prende le sembianze di un volto animato dai tratti mostruosi.

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