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Per realizzare questa lampada l’artista ha scelto la canna, per il suo significato simbolico di riproduzione vegetale dell’asse del mondo, nel senso di mediazione tra il mondo terreno e quello celeste. La canna è associata in molte tradizioni al fuoco, elemento purificatore, mediatore tra gli uomini e D-o. Viene utilizzato il vetro, elemento di purezza, per sostenere il cero, la luce. Le tesserine di mosaico sparse casualmente simboleggiano i colori in cui si scompone la luce e rappresentano i percorsi attraverso i quali si può giungere alla «Luce». Lo shammash è ben visibile in posizione centrale e di altezza superiore.