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2015

David Palterer

Ma’ashe Merkavah

43 x 10 x 6,5 cm

Ottone trattato con acido
Pampaloni, Firenze

Il fascino del «mistero» del ma’ashe merkav(b)ah (carro di fuoco) ci induce alla ricerca di un significato, nonostante la consapevolezza – per il peccato originale – che il significato stesso sia sfuggente, o si presti a illimitate interpretazioni. L’opera è la metafora di questo pensiero: fa riferimento a Ezechiele (cap. I), attinge al racconto della salita in cielo, su un carro infuocato, del profeta Elia e, allo stesso tempo, all’immaginario dei «souvenir di Bezalel», alludendo al ritrovamento di uno scavo archeologico; una retorica fatta di luoghi comuni che si conciliano con la necessità dell’uomo di perpetuare un’antica ritualità.

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