Oggetti originali in contesti didattici

Adiacente al matroneo, al primo e al secondo piano del complesso si trova la parte di museo finalizzata a presentare ai visitatori gli aspetti principali della vita ebraica, utilizzando pezzi originali in contesti didattici. Ogni stanza e ogni angolo illustrano una festa ebraica o un’occasione speciale.

Nella stanza al primo piano sono esposte alcune meghillot, i rotoli del Libro di Ester, utilizzati durante la gioiosa festività di Purim. Al secondo piano vi è la stanza dedicata a Pesach, la Pasqua ebraica. Al suo interno si può osservare una tipica tavola per il Sèder, la cena rituale, estremamente evocativa, con cui si celebra l’esodo, l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto e dalla schiavitù e la riconquista della libertà. Nelle stanze attigue del secondo piano sono esposte numerose lampade di Chanukkah, tra cui una magnifica lampada in bronzo del XV secolo che è fra gli oggetti più antichi presenti nel museo. All’interno del complesso museale, il tema e i significati di Chanukkah e della luce sono anche reinterpretati in chiave moderna, soprattutto nel contesto della collezione del Museo dei Lumi.

L’atmosfera speciale dello Shabbat, il Sabato, giorno sacro dedicato al riposo, è ricreata dall’esposizione di un tavolo familiare, su cui poggia la lampada con le candele di Shabbat che viene accesa il venerdì prima del tramonto per salutare l’arrivo del giorno del riposo (tutte le festività ebraiche iniziano al tramonto del giorno precedente), la coppa per il kiddush, preghiera di consacrazione che si fa sul vino, e la challah, speciale pane a forma di treccia che si usa mangiare durante la festa e il portaspezie con cui si celebra l’havdalah, la preghiera che si recita alla fine del giorno di Shabbat.

Una piccola sukkah ricorda la festa di Sukkot. Riproduce in piccolo le capanne in cui dovrebbero vivere gli ebrei durante la festa, che cade in autunno. Si può inoltre ammirare un prezioso contenitore per etrog, il cedro, uno degli elementi che compongono il lulav, oggetto che serve per compiere il rito della festa di Sukkot.

La collezione del museo prosegue con l’esposizione di oggetti d’uso in vari momenti della vita ebraica. Molto prezioso è l’antico set degli strumenti necessari per la circoncisione dei bambini, il Brit Milah. Una vasta collezione di shadday, splendidi amuleti che vengono posizionati nelle culle. Shadday significa “Onnipotente” ed è uno degli attributi di Dio: per questo gli shadday sono benauguranti. Segue una teca che contiene un interessante anello nuziale in argento a forma di casa. Si tratta di un anello che apparteneva alla Congregazione, che lo prestava alla sposa per la cerimonia nuziale. In questa sezione dedicata alle ricorrenze festeggiate in famiglia, la cerimonia del matrimonio ebraico occupa un posto di rilievo. Lo sposo che indossa il talled e la sposa si trovano sotto una chuppah, il baldacchino tradizionale sotto cui si devono svolgere tutti i matrimoni ebraici. Il vestito da sposa esposto fu di Annetta Treves Levi, mamma dello scrittore Carlo Levi. Si possono inoltre vedere alcuni antichi ketubot, contratti di matrimonio che contengono diritti e doveri di entrambi gli sposi.